La meccanica dell'Emergenza

Agosto 10, 2022 elite9400

Emergenza! Stoppage! Jam!

Transizione di emergenza, cambio di emergenza ecc. ecc… ripetuti fino allo stremo.
Guardiamo video e foto di tanti atleti o operatori nell’ambito della sicurezza e spesso ragioniamo sulla precisione della tecnica applicata, della sua pulizia e/o della sua efficacia.
Quante volte abbiamo ragionato di tecniche e procedure di emergenza nei nostri training? Un sacco!
Non le conto più le volte che abbiamo stressato i nostri con le differenze tra il tattico e l’emergenza.
Ma che significa poi essere in una situazione tattica di “emergenza”? Chi o cosa decide quale sia la procedura giusta da adottare?
Qual è il meccanismo che si innesca quando “decidiamo” di mettere in atto una di quelle tecniche tanto provate e riprovate?
Decidiamo…?
Ecco, forse il nocciolo della questione è tutto qua: non decidiamo un bel niente noi.

La parola stessa, emergenza, indica una particolare condizione di pericolo.
Ci troviamo in un momento già critico di suo, come uno scontro a fuoco, e in più il destino, il fato, Dio o la fata dei dentini decide di metterci un ulteriore carico da 90: “Stoppage!”

Se siamo alla guida e improvvisamente una persona ci attraversa la strada, istintivamente attiviamo il pedale del freno senza “pensarci” ringraziando o bestemmiando il Padreterno in base al risultato finale. La differenza tra uno spavento ed una tragedia alla fine, la fa il tempo di elaborazione di questo “stato emergenziale” (in questo caso una persona che attraversa) e la scelta tra le opzioni che il nostro cervello ha a disposizione per “rispondere” alla stessa (Freno? Sterzo? Destra o sinistra?).

Immagine_1

Ma andiamo con ordine:

Il col. John Boyd teorizzò il suo “ciclo decisionale” (O.O.D.A. Loop) quando pilotava i caccia della U.S.NAVY.
Egli capì essenzialmente che il nostro cervello funziona seguendo 4 fasi distinte:

1.Osservo (fase di elaborazione dei dati)
2.Oriento (focus sulle opzioni disponibili)
3.Decido (scelgo e ho chiara la mia linea di azione)
4.Agisco (applico la linea di azione)

Nell’O.O.D.A. Loop di Boyd, un Top Gun elabora le informazioni che riceve dallo scenario Osservato; di conseguenza Orienta il focus attenzionale verso il target, sceglie le opzioni, Decide quale sarà l’azione adeguata tra le varie opzioni messe a disposizione, per poi Agire nella maniera più adeguata, rapida e risolutiva possibile!

L’azione messa in atto produrrà degli effetti e, di conseguenza, dei feedback che il cervello elaborerà, facendo si che il ciclo ricominci dalla fase di osservazione e ripartendo dall’inizio.
Succede lo stesso ai piloti di Formula 1, o di Rally, tutto in modo rapidissimo! Ma non solo.
Il ciclo O.O.D.A. lo ritroviamo ogni giorno nella vita comune.
Tutti noi applichiamo costantemente questo sistema decisionale senza nemmeno accorgercene. La differenza sta nella velocità con la quale il ciclo O.O.D.A. si sviluppa.
Un Top Gun, un pilota di Formula 1 o un operatore delle F.S. elaborano il ciclo in frazioni millesimali.
Una persona comune invece, può impiegare sino a 5 o 6 volte più tempo.

Come facciamo quindi a velocizzare il nostro ciclo decisionale?
L’unica via per velocizzarlo è quello di “alleggerirlo“, rendergli il lavoro più snello possibile.
Come? Migliorando e potenziando ogni giorno il nostro “pilota automatico” attraverso training specifici (ma di questo ne parleremo un’altra volta).

Immagine_2

Il ciclo O.O.D.A. è come descritto sopra in uno stato di coscienza “normale“, quando siamo noi a dirigere il gioco in un certo senso.
Ma cosa succede invece quando siamo in uno stato “emergenziale” invece?
Nella meccanica dell’emergenza avviene qualcosa di insolito. I dati che ci arrivano nella fase di Osservazione, non vengono “raccolti” in modo lineare ma ci piovono addosso come secchiate d’acqua, sovraccaricando la nostra “centralina“.

Il ciclo O.O.D.A. di conseguenza subisce una drastica rimodulazione. Una delle 4 fasi, la Decisione, viene completamente a mancare mentre la fase di Azione è addirittura sostituita da quella di Reazione.
Avremo di fatto un nuovo Loop Decisionale che sarà:
Osservo, Oriento e Reagisco.

Nella meccanica dell’emergenza quindi, consciamente non decidiamo nulla. È la “situazione tattica” che ha già deciso per noi. A noi non resta che subire questa “decisione” e reagire di conseguenza!
Quando la nostra arma si inceppa per esempio, noi non decidiamo di disincepparla o cambiare arma, noi reagiamo e basta.
Attenzione però, reagiamo se abbiamo gli strumenti per farlo.

E poi reagiamo si…ma come???

Come sappiamo, in una situazione di forte stress, come quando è in ballo la nostra vita e/o quella di chi ci è a fianco, il sistema linfatico inonda di ormoni come dopamina, adrenalina e noradrenalina la nostra Amigdala. Questa piccola parte del nostro cervello regola gli istinti più primordiali della parte animale del nostro essere, ed una volta stimolata a reagire da questa enorme quantità di droghe naturali, può comandarci di reagire in solo due semplici modi: combattere o scappare.

Immaginiamo ora la nostra mente organizzata come un’enorme cassettiera o un archivio dai cassetti di forma e dimensioni irregolari. Ogni cassetto ha la sua etichetta esterna che indica il contenuto.
La forma e soprattutto la dimensione è data dalla quantità di “nozioni” che abbiamo caricato al suo interno. Ebbene la nostra mente all’occorrenza apre il cassetto con le informazioni di cui necessita in quel preciso momento.
Il nostro cervello quindi, nella fase di reazione, non farà altro che scegliere velocemente di aprire il primo “cassetto” utile messo a disposizione, con le nozioni d’interesse alla situazione, quello meglio caricato e meglio organizzato, estrapolerà ciò di cui necessita e farà partire la reazione.

Immagine_3

E se il cassetto che ci serve in quel preciso momento è vuoto?
Cosa succede se non abbiamo ciò di cui necessitiamo?

Semplice, l’Amigdala comanderà al nostro cervello: “fa scappare sto scemo!!!
Il cuore aumenterà la sua frequenza a dismisura, pompando sangue agli arti inferiori. Questo se siamo allenati a reggere l’enorme overdose di ormoni…
Può capitare che, per evitare danni irreversibili, il cervello decida di spegnere tutto e lasciarci bloccati sul posto o svenuti a terra come dei salami a stagionare.

E se il cassetto è pieno di cose fighe e “tatticool” che ho imparato al corso del mio amico che stava nella legione ungherese in Alaska??
Beh semplice; applicheremo delle bellissime movenze fighe imparate da youtubbbe che non serviranno ad una mazza e soccomberemo al pericolo. Però almeno soccomberemo in modo figo dai…

In conclusione, non saremo mai completamente pronti a reagire.
Nessuno sa realmente cosa accadrà al nostro ciclo decisionale ma una cosa è certa, se riempiamo la nostra mente delle giuste nozioni, se alleniamo il nostro pilota automatico nel modo corretto, con costanza e un giusto training, allora renderemo il lavoro più semplice alla nostra piccola centralina.

E ricordate, non tutto ciò che è bello da vedere è realmente utile ma quello che è realmente utile può anche essere bello da vedere.

, , , , , ,
Contact

Indirizzo

Stiamo Facendo del nostro meglio per trovare la giusta location.

Numeri Utili

Contact
Ti informiamo che per offrirti la miglior esperienza possibile utilizziamo dei Cookie, Leggi la nostra:
By continuing we'll assume you accept our
Cookie Policy
Si, Accetto
Maggiori Info